I viaggi del subacqueo: aspetti pratici per immergersi in sicurezza. Problematiche cliniche negli sport acquatici

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Il subacqueo sportivo ha probabilmente un rischio maggiore di contrarre malattie correlate al viaggio di quelle correlate all’attività subacquea.

Nello stesso tempo è necessario fare alcune considerazioni quando si sovrappongono i due aspetti, viaggio e immersione, per la peculiarità stessa dell‘attività subacquea.La diffusione dei viaggi nei mari tropicali, se da un lato permette l‘esplorazione di habitat completamente diversi da quelli a cui siamo abituati, e con grandi soddisfazioni, dall’altro pone anche il sub italiano in situazioni di rischio poco conosciute dallo stesso.

Non dimentichiamo poi che anche l’immersione “in casa”, comportando spesso spostamenti e soggiorno in ambienti diversi dagli usuali, espone a situazioni che devono essere previste per potervi far fronte, situazioni che spesso ricalcano quelle dei lunghi viaggi.

Prima del viaggio

Quello che un sub ricerca in una vacanza, oltre ovviamente al divertimento delle immersioni, è di evitare problemi e contrattempi. Si consiglia stipulare un’assicurazione, se non vi si ha gia provveduto, che copra sia i rischi del viaggio che quelli da incidenti subacquei. Se l’assistenza sanitaria nei Paesi della Comunità Europea è gratuita con il modello E 111 rilasciato dalla ASL di residenza, ricordo che le spese sanitarie in alcuni paesi extraeuropei sono molto costose, per cui risulta indispensabile una adeguata copertura assicurativa. E’ inoltre importante poter comunicare direttamente, e nella propria lingua, con una centrale operativa che conosca i problemi e le emergenze subacquee come ad esempio il Divers Alert Network (DAN Europe).

PRIMA DEL VIAGGIO

 

PROGRAMMARE organizzazione logistica

preparazione attrezzature

controllo sanitario

RISCHI SPECIFICI PER LA DESTINAZIONE vaccinazioni

immunizzazioni

prevenzione malaria

prevenzione diarrea del viaggiatore

La programmazione di un viaggio per immersioni non deve prevedere comunque solo l’organizzazione logistica e la preparazione delle attrezzature, ma deve considerare, specie se ci si reca in un paese tropicale, anche gli aspetti medici.

 

Un controllo sanitario del subacqueo pre-viaggio si basa innanzitutto sulla conoscenza delle varie tappe e del luogo di soggiorno: l’Africa equatoriale è ben diversa da una crociera di lusso e sono ben noti, per ciascuna destinazione, i rischi specifici di malattia. In base a queste conoscenze potranno essere consigliati i provvedimenti preventivi più opportuni (vaccinazioni e immunizzazioni, prevenzione di malaria, diarrea del viaggiatore…) secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

Certi fattori sono associati a un maggior rischio di contrarre malattie correlate al viaggio: un’età 20-29 anni, la coesistenza di malattie croniche, lo stile di vita condotto all’estero, vivere con la popolazione del posto, dormire in tenda o case di confine, rimanere a lungo in zone con scarsa igiene, fumare, lavorare o studiare ai tropici.

 

Non devono essere sottovalutati alcuni rischi comuni a qualsiasi viaggiatore internazionale, che ovviamente valgono anche per il subacqueo, la cui prevenzione è espressa nelle 10 regole d’oro da seguire (Tab 1).

 

Alcuni di questi accorgimenti hanno valenza universale, come ad esempio quelli per evitare le punture di insetti (sostanze repellenti da applicare sulla cute, coprire la maggior superficie cutanea con indumenti, aria condizionata o zanzariere nella camera…). Altri sono legati al comportamento personale, come evitare le malattie trasmesse sessualmente (epatite B, sifilide, gonorrea, AIDS…), diffuse in tutto il mondo, ma a cui si è più esposti in occasione di una vacanza.

 

Tab 1 Le 10 regole d’oro del viaggiatore internazionale (3)

Tab1 Le 10 regole d’oro del viaggiatore internazionale (3)

  • Informarsi sempre prima di un viaggio, anche se si tratta di un
    Paese già visitato in precedenza, perché le condizioni
    sanitarie possono cambiare
  • Assumere regolarmente la chemioprofilassi antimalarica, iniziandola
    prima della partenza per valutarne la tollerabilità, continuando
    durante e dopo il viaggio, secondo le istruzioni ricevute
  • Evitare contatti sessuali o usare sempre il preservativo; non farsi
    tatuare né applicare orecchini, non sottoporsi ad agopuntura,
    a trasfusioni; non assumere droghe endovena
  • Proteggersi contro gli insetti
  • Preparare una provvista di farmaco appropriata a ciascuna destinazione,
    alla durata del soggiorno e al proprio stato di salute
  • Procurare dei disinfettanti per l’acqua, poiché non sempre è possibile
    trovare bevande in bottiglia; evitate il ghiaccio nelle bevande,
    perché potrebbe essere contaminato
  • Adottare misure igieniche alimentari appropriate: non mangiare
    verdure crude, frutta già sbucciata, frutti di mare, latte
    o formaggi freschi, ma anche qualsiasi cibo venduto per strada
  • Non camminare mai a piedi scalzi, ma utilizzare sempre calzature
    anche in spiaggia o in piscina
  • Non bagnarsi o nuotare in acque dolci, ruscelli, fiumi, laghi,
    stagni, in regioni in cui esiste schistosomiasi
  • Tutelarsi contro incidenti stradali; fare un uso moderato di alcool
    prima di mettersi eventualmente alla guida di una autovettura

 

Il medico deve inoltre conoscere le variabili individuali, considerando non soltanto malattie preesistenti, che possono essere aggravate da caldo, stress, fatica, cambiamento di fuso orario, episodi febbrili e diarroici, ma anche cure in atto, stile di vita e tipo di attività che il soggetto intende praticare, in modo da fornire consigli comportamentali personalizzati. Un utile ausilio viene fornito dalla compilazione di una nota medica, da parte del proprio medico personale o esperto di medicina subacquea, dove segnalare i dati più importanti per il subacqueo (presenza di allergie o incompatibilità, gravidanza, handicap, malattie varie oltre a terapia in atto) preferibilmente anche in inglese. Il medico straniero che dovesse assistere il viaggiatore vi troverà quindi tutte le informazioni utili e annoterà diagnosi e terapie prestate all’estero, facilitando l’assistenza al rientro in Italia.

 

IL VOLO AEREO ESPONE A: fatica del viaggio

  •  jet lag
  • rimore
  • irritanti nell’aria
  • inattività >>> trombosi venosa profonda
  • bassa umidità >>> disidratazione

 

La presenza di alcune patologie come infarto miocardico o atti chirurgici recenti, barotraumi, etc. determina una restrizione anche nell’uso del volo aereo. La Commission On Emergency Medical Services dell‘American Medical Association ne ha pubblicato una lista completa. Il pericolo è legato alla riduzione della pressione d‘aria in cabina, dell‘ossigeno presente, ai movimenti dell‘aereo, allo stress del viaggio e all‘impossibilità di trattare sempre efficacemente, dal punto di vista medico, le emergenze.

 

E’ buona norma portare con se nel bagaglio a mano i propri farmaci, anche per evitare interruzioni accidentali del trattamento in caso di smarrimento del bagaglio, con copia della prescrizione e etichette ben chiare ad evitare contestazioni nei controlli doganali divenuti particolarmente severi dopo l’attentato del 11.09.2001 negli USA, ed in quantità sufficiente al fabbisogno di tutto il periodo di permanenza. E’ consigliato portare con se un secondo paio di occhiali e una copia della prescrizione degli occhiali, per poterli riavere in caso di rottura. Il proprio kit medico deve prevedere come minimo materiale di primo soccorso, preparati per malattie da raffreddamento, protezione solare, repellenti per insetti: in questo caso potranno essere spediti senza problemi anche nel bagaglio di stiva.

La prima immersione dopo un viaggio con volo aereo

Non ci sono linee guida sul tempo necessario prima di immergersi in sicurezza dopo un volo aereo. Un lungo volo aereo può determinare una media disidratazione. La disidratazione è un rischio conosciuto e predispone il subacqueo alla Patologia da Decompressione (PDD), in quanto il washout dell’azoto è minore che in un individuo normoidratato. Il consumo di alcool o l’uso di bevande a base di caffeina (cola, the, caffè) distribuite durante il volo può inoltre aggravare la disidratazione stessa. Nello stesso tempo un lungo viaggio aereo espone al jet lag, ma anche a rumore, bassa umidità, irritanti nell’aria, inattività, contribuendo ad accrescere la fatica del viaggio stesso. E’ quindi ragionevole aspettare almeno 24 ore prima dell’immersione dopo un volo aereo, specie in quelli di lunga durata, evitando ovviamente abbondanti libagioni, permettendo invece la reidratazione, il giusto riposo dalla fatica del volo, l’acclimatazione e l’adattamento al nuovo fuso orario.

Disidratazione

 

 

  • BERE MOLTO nel trasferimento verso il luogo di immersione
  • appena riemersi
  • nel viaggio di ritorno
  • preferire acqua, succhi di frutta o bevande sportive bilanciate

EVITARE BEVANDE CON ALCOOL O CAFFEINA

La programmazione delle immersioni

Le abitudini dei subacquei, anche italiani, si sono modificate negli ultimi anni in relazione al modello di vacanza prevista nei mari tropicali. Il sub “in trasferta” deve ottimizzare il tempo limitato a disposizione, praticando immersioni quotidiane, anche più immersioni al giorno (repetitive diving), per più giorni consecutivi (multiday diving).

Non è ancora diffusa invece l‘abitudine a saltare un giorno di immersione durante la vacanza (multiday skip), come raccomandato dalla comunità scientifica internazionale nella prevenzione della PDD. Il DAN consiglia, nel caso si facciano immersioni ripetitive (2 o più al giorno), di immergersi per non più di 3-4 giorni consecutivi, facendo quindi uno stop ogni 3°-4° giorno. (7)

Importante risulta la conoscenza degli organismi marini, in primo luogo per godere appieno dell’immersione effettuata, ma soprattutto per prevenire incontri spiacevoli e avere le basi per un primo soccorso. Aggressioni, urticazioni ed avvelenamenti da organismi marini risultano abbastanza frequenti, spesso non gravi, anche per immersioni nei nostri mari. Si devono evitare aggressioni da parte di squali, orche, barracuda, murene…, ma anche contatti accidentali con specie velenose o con organi di difesa come tracine, scorfani, pesci pietra, meduse, coralli, anemoni. Riconoscere le specie permette di evitare l’esposizione, per cui risulta fondamentale una specifica iconografia che illustri le caratteristiche dei diversi organismi marini. In caso di contatto, manovre di pronto soccorso semplici permettono un adeguato trattamento evitando complicazioni e soprattutto di dover interrompere la vacanza. (8)

 

Il bagaglio del sub deve essere anche culturale, non trascurando il saper cosa fare in caso di un pur raro incidente subacqueo, come organizzare il soccorso e come trattare l’infortunato in ambiente remoto, quando ricorrere al trattamento iperbarico, conoscendone i risvolti teorici e pratici. (9,10)

Il volo aereo di ritorno

Il problema del volo in aereo dopo immersione è direttamente collegato al continuum della pressione: la fisica ci spiega come sopra il livello del mare (salendo abbiamo una riduzione che provoca eliminazione di azoto) e sotto la superficie del mare (scendendo si accumula azoto) la pressione si modifica in maniera diversa, ma senza interruzioni.

Abbiamo sempre formazione di bolle salendo in superficie dopo un‘immersione, in altitudine dopo un‘immersione (una continuazione dell‘immersione quando voliamo), in alta quota dalla superficie del mare senza pressurizzazione

Dobbiamo lasciar passare del tempo dopo l‘immersione per eliminare l‘azoto accumulato, come dobbiamo rispettare l‘intervallo tra due immersioni consecutive.

Il Diving Medical Advisory Committee dell‘Undersea and Hyperbaric Medical Society (UHMS) ha stabilito nel 1989 le raccomandazioni per le immersioni commerciali, considerando tempo, pressurizzazione nel volo e tipo di gas respirato (aria, nitrox, trimix). (4)

La scelta di un appropriato intervallo di tempo tra immersione e volo è ancora più complessa per le immersioni sportive, dove abbiamo tecniche di immersione differenti e non c‘è disponibilità immediata di trattamento iperbarico. Le linee guida per le immersioni commerciali e militari non sono quindi adatte agli sportivi. Il problema è che il subacqueo vorrebbe fino all‘ultimo godere della propria vacanza e nello stesso tempo non correre rischi. D‘altra parte le raccomandazioni su quanto aspettare dopo l‘immersione e prima del volo non sono sempre chiare, anzi a volte contradittorie. Il DAN ha iniziato ancora nel 1993 il DAN‘s Flying After Diving (FAD) research, un progetto di ricerca che si propone di dare delle indicazioni più chiare possibili al subacqueo.

Sono stati studiati i profili di immersione per valutare il rischio di Patologia da Decompressione (PDD o DCS degli Autori anglosassoni), sia per immersioni singole, sia per ripetute nella giornata e per più giorni consecutivi. La valutazione del rischio è stata rapportata all’intervallo in ore trascorso in superficie prima del volo aereo (PFSI).

Il sub deve conoscere il rischio a cui è esposto, in termini di probabilità di avere una PDD e di severità della stessa, deve decidere quant‘è il rischio accettabile per lui. La natura complessa della PDD non permette di conoscere in maniera certa il tempo da trascorrere prima del volo in modo da assicurare l‘assenza completa di bends, ma dalla discussione sono emerse le attuali linee guida DAN FAD per le immersioni sportive (non commerciali o con nitrox) (Tab 2)

Tab 2 – Raccomandazioni DAN FAD, volo dopo immersione sportiva (11)

(a) – un intervallo minimo di 12 ore è richiesto prima di volare in linee commerciali (pressione in cabina inferiore a 8.000 ft, 2438 metri)

(b) – un intervallo supplementare oltre le 12 ore, per precauzione, dopo immersioni quotidiane, ripetute effettuate per alcuni giorni o immersioni che hanno richiesto decompressione,

(c) – maggiore è il tempo prima del volo, minore è il rischio di avere PDD

Gli studi in corso suggeriscono che l‘originale raccomandazione di aspettare 12 ore, o più, dopo una singola immersione senza decompressione, è ragionevole, e che è saggio aspettare 18 ore o più dopo immersioni ripetitive. Aumentando l‘intervallo in superficie si ha un‘eliminazione addizionale dell‘azoto presente, con minor rischio di PDD.

Quando ci si immerge continuativamente durante una vacanza non è una cattiva idea sospendere le immersioni a metà settimana e riservare l‘ultimo giorno per l‘acquisto dei souvenirs.

Maurizio Schiavon Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport, Università di Padova – Divers Alert Network Europe

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