Addio a Elio Greco, una vita in blu la sua

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E’ morto Elio Greco, napoletano trasferitosi a Levanzo negli anni ’70, sommozzatore e corallaro, cacciatore e narratore. Ha passato gli ultimi anni della sua vita a Trapani dopo aver lasciato l’adorata Levanzo, dove abitava un altro grande sommozzatore, Nitto Mineo scomparso nel mese di febbraio.

Elio era stato uno dei primi sub a pescare il corallo sul banco Scherki alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, e il suo sodalizio con Nunzio “bobby” Calamia resterà per sempre uno dei più famosi nella marineria trapanese. Nunzio comandava i pescherecci che aveva in società col fratello Peppe “sigarro” (“Cuore di Gesù”, “Agostino padre”, “Rosaria”) ed Elio era il sommozzatore corallaro di punta dei diversi team che si sono avvicendati: insieme con Nunzio ha portato a terra quintali di corallo, guadagnando somme considerevoli. Anche Nunzio e Peppe non ci sono più, il primo naufragato con l’Agostino Padre in una burrasca nel 1982, il secondo per una malattia qualche anno dopo.

Prima di andare a Scherki Elio facendo base a Levanzo aveva pescato con la sua barca le spugne, rinverdendo una tradizione secolare che era andata perduta. A Napoli era stato amico dei grandi sub del tempo, da Claudio Ripa a Massimo Scarpati col quale aveva costruito a Trapani e armato per il corallo un grosso peschereccio bimotore.

Resteranno famose le immersioni di Elio Greco sul banco Scherki nella ricerca del corallo: sul fondo respirava fino all’ultima bolla d’aria delle bombole, poi risaliva a tutta velocità per attaccarsi alla bombola calata dal capitano Nunzio sulla sua perpendicolare. Sarebbe bastato un ritardo di Nunzio, seppure di pochissimi minuti, e per Elio sarebbe stata la fine. Non è mai successo.

Elio ha raccontato le sue avventure sott’acqua nel libro “Una vita in blu” (edizioni Mandragora).

Aveva un carattere forte e molto spigoloso, che gli costò molte amicizie, era molto colto e l’educazione di una famiglia dell’alta borghesia napoletana traspariva dai suoi modi. Dopo una vita vissuta pericolosamente ma con enorme spirito di avventura (strepitosi i suoi racconti) ha trascorso gli ultimi anni in una casa di riposo a Trapani.

(Ringrazio Mario Mantia per la foto di Elio Greco)

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